giovedì 17 dicembre 2009

Privacy visiva e le schermature



L'idea di privacy visiva è associata in parte all'escludersi dalla vista altrui, in parte all'escludere dal proprio campo visivo la vista di persone e di oggetti in movimento.
Negli uffici a stanze, quando la mansione che si ricopre richiede una forte concentrazione mentale, oppure un discreto livello di discrezionalità e segretezza, l'adozione di pareti divisorie cieche è l'unica  soluzione possibile ai fini della privacy visiva.
Negli spazi aperti, invece, sia i divisori trasparenti, sia quelli ciechi, forniscono un minimo di separazione, marcano visivamente un confine tra la cella e l'ambiente che l'ospita, realizzano un livello intermedio di privacy: la scelta relativa alla trasparenza, all'opacità ed all'altezza del pannello, quest'ultima in ogni caso tra i 150 e 200 cm, in pratica è una scelta legata ad esigenze di controllo, di illuminazione e di eventuali personali percezioni fobiche.
Ad esempio, il livello di privacy visivarealizzabile con pannelli alti 150 cm è tale da far vedere ben poco di quello che avviene nei posti di lavoro adiacenti, quando si è in piedi, certamente nulla quando si è in posizione seduta.