L'idea di territorialità, di privacy fisica, può essere associata, in senso stretto, alla fruizione esclusiva della sedia, delle attrezzature, degli oggetti e dei documenti presenti intorno e sopra la propria scrivania (lo spazio intimo) : poi la percezione di territorialità si estende all'area immediatamente adiacente il posto di lavoro (l'area dei rapporti personali), ed alla stanza o l'open-space che ci ospita (cioè l'area dei rapporti pubblici).
Negli uffici a stanze l'idea di intrusione fisicaè associata all'invasione di estranei nel proprio ufficio - come dire aprire la porta, entrare nella stanza e sedere di fronte ad una scrivania senza essere invitati a farlo. Il confine fisico è realizzato sia con porte e pareti divisorie a tutta altezza, sia da un lay-out atto a comunicare con chiarezza quale è lo spazio personale - cioè l'angolo dietro la scrivania ed opposto alla porta - e quale è lo spazio per gli ospiti - cioè l'area antistante la scrivania. Il fatto che che tali confini siano poi permeabili alla vista o al rumore diviene ininfluente ai fini della pura e semplice territorialità fisica: ad esempio le pareti divisorie, anche se totalmente vetrate, materializzano un confine.
Negli spazi aperti, invece, l'idea di intrusione è fortemente associata alla condivisione promiscua delle superfici di lavoro, al fatto che oggetti, documenti ed attrezzature appartenenti ai colleghi confinanti debordino sulla nostra scrivania: in questo caso l'idea di confine fisico è realizzato mediante piccoli schermi, o pannelli divisori. In ogni caso alti al massimo 100-110 cm.