giovedì 17 dicembre 2009

Introduzione su territorialità e privacy

E. Hall, per spiegare cosa è la prossemica, indica i comportamenti sociali che si vengono a generare con il variare delle distanze spaziali fra persone appartenenti alla stessa cultura, o appartenenti a culture differenti. Per fare un esempio, fra l'altro utile alla comprensione del concetto di privacy e territorialità, Hall scrive che secondo alcuni modelli culturali la sfera privata è uno spazio da proteggere dalle intrusioni sia mediante steccati, sia creando barriere visive ed acustiche atte a non sentirsi troppo "scoperti".
Secondo altri modelli culturali, invece, la sfera privata può essere realizzata in uno spazio messo in comune semplicemente mettendo una certa distanza fra sè e gli altri, oltre che abbassando la voce quel tanto che basta per non essere compresi.
Questi differenti modelli  e comportamenti culturali ci spiegano abbastanza chiaramente perchè gli americani hanno sempre accettato ed usato in modo estensivo gli uffici a spazi aperti, e perchè gli europei hanno sempre amato lavorare in uffici a stanze e sostanzialmente rifiutano gli open-space. Se sotto il profilo organizzativo, l'ufficio a stanze è  un insieme di spazi chiusi, poco duttili alle trasformazioni, poco articolabili sotto il profilo del lay-out, dal punto di vista prossemico è un insieme di ambienti gradevoli per la sensazione di protezione fisica, visiva ed acustica che offrono, ambiti perchè comunicano status symbol e perchè consentono la fruizione esclusiva di uno spazio. Sempre sotto il profilo organizzativo, lo spazio aperto è inveceun luogo flessibile, capace di restringersi o dilatarsi secondo le necessità, la sua trasparenza consente di avere un controllo visivo dell'ambiente, stimola e facilita l'incontro e la comunicazione ma, dal punto di vista prossemico, per molti è uno spazio eccessivamente permeabile, privo di territorialità e privacy.